Paolo Tagaris Paleologo patriarca della Chiesa cattolica | |
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Aquila a due teste su paramento, ritenuta appartenente a Paolo Tagaris, ora al Metropolitan Museum of Art | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 1320 o 1324 |
Ordinato presbitero | 1364 circa (Chiesa ortodossa) |
Nominato vescovo | 1375 (vescovo di Taurezion) |
Elevato patriarca | 1379/1380 circa da papa Urbano VI |
Deceduto | dopo il 1394 |
Paolo Tagaris Paleologo (in greco Παῦλος Παλαιολόγος Τάγαρις?; 1320 o 1324 – dopo il 1394) è stato un vescovo bizantino, già vescovo della Chiesa ortodossa, in seguito patriarca latino di Costantinopoli per la Chiesa cattolica.
Un rampollo della famiglia Tagaris, Paolo reclamò una connessione dubbia con la dinastia dei Paleologi che governava l'impero bizantino all'epoca. Fuggì dal suo matrimonio da adolescente e divenne un monaco, ma presto le sue pratiche fraudolente diedero scandalo. Fuggendo da Costantinopoli, viaggiò molto, dalla Palestina alla Persia e alla Georgia e infine, attraverso l'Ucraina e l'Ungheria, verso l'Italia, la Grecia latina, Cipro e la Francia.
Durante la sua lunga e tumultuosa carriera, Paolo fu nominato vescovo ortodosso, vendette ordinazioni a uffici ecclesiastici, finse di essere il patriarca ortodosso di Gerusalemme, passò dall'ortodossia greca al cattolicesimo romano e viceversa, sostenne sia la sede di Roma che i papi avignonesi nello scisma occidentale, e riuscì a essere nominato patriarca latino di Costantinopoli. Alla fine, una volta smascherati i suoi inganni, tornò a Costantinopoli, dove si pentì e confessò i suoi peccati davanti a un sinodo nel 1394.
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